Non ho più voglia di fare la guerra.
Diciamoci la verità: la realtà è difficile; la nostra storia è brutta, salvo rarissimi momenti di serenità.
Se ci limitiamo a leggere dentro i nostri giorni una storia e le condizioni in cui essa si verifica, spesso ci troviamo di fronte a delle brutture tali da poter dubitare anche di una piccola speranza di futuro, di un piccolo spiraglio di salvezza.
Davanti ad un qualsiasi notiziario non esiste altra reazione possibile che lo sgomento; le motivazioni e le scelte dei più non si mostrano altro che l’inesistenza di valori e l’impossibilità di una evoluzione positiva di ogni situazione. Quando poi rivolgiamo l’analisi su noi stessi e guardiamo a ciò che ci capita, la reazione è quasi sempre la stessa: “ma che cosa ho fatto perchè Dio, il mondo, gli altri, mi puniscano così!”
E lo sconforto è la posizione più immediata: “Non ho più voglia di fare la guerra! Lasciatemi accadere, lasciatemi vivere, lasciatemi fare!”. Siamo già stati puniti! Per ogni nostra distrazione o debolezza l’esito non è mai stato il perdono, ma la condanna, che sentiamo sempre come troppo dura o immeritata. O Dio, forse ti stai sbagliando: mi hai preso per un nemico! Noi gridiamo con Giobbe senza tuttavia avere la fede per chiudere i conti con Dio… di chiedergli ragione di ciò che Dio stesso ci ha fatto vivere.
E ci rifugiamo in felicità illusorie, scelte solo per non sentirsi soli, per non sentire troppo dolore, per fuggire l’amarezza del nostro cuore e la solitudine delle nostre vite. Una solitudine che non passa; una solitudine che la televisione o lo shopping non riescono a lenire; una solitudine che può portare alla disperazione e allo sfascio.
Davvero possiamo cercare solo un equilibrio sulla follia di una vita che è solo un brivido nell’essere e nel tempo?
Tutto questo dice Sally, la famosissima canzone di Vasco Rossi; Sally, ragazza sola e colpita, che appare distrutta dalla vita e dai suoi colpi.
Eppure, nella parte finale del brano, una speranza affiora, “forse qualcosa di buono nella vita ci può essere ancora! Forse non è stato tutto sbagliato! Relazioni, occasioni, bellezza di un incontro; che cosa è ancora possibile?
Questo è un bellissimo brano che ha mostrato ancora la sua potenza durante l’ultimo xfactor: Rita, una giovane che poi, durante la competizione, ha evidenziato difficoltà notevoli, con questa canzone ha cantato tutta la sua fragilità ed il suo probabilmente difficile passato, commuovendo giudici e pubblico, ed anche le dirette concorrenti.
Eppure, se posso permettermi un piccolo rilievo, credo che manchi ancora qualcosa; dove è possibile ritrovare speranza? non nel rumore della pioggia! Non solo nel cuore dell’uomo?
Forse guardando a quei pochissimi attimi di felicità che la vita ci riserva, quasi nonostante noi? Solo accostandoci a quelle poche persone che abbiamo coinvolto nella nostra avventura esistenziale?
Oppure rivolgendoci ancora a Dio? Magari protestando l’ingiustizia di ciò che abbiamo subito! Magari piangendo tutte le nostre lacrime di rabbia e di rivendicazione! Magari urlando una fede avvolta nella notte dell’anima! Ma una fede in un fondamento, in una presenza, in una amore senza fine!
Forse guardando a quei pochissimi attimi di felicità che la vita ci riserva, quasi nonostante noi? Solo accostandoci a quelle poche persone che abbiamo coinvolto nella nostra avventura esistenziale?
Oppure rivolgendoci ancora a Dio? Magari protestando l’ingiustizia di ciò che abbiamo subito! Magari piangendo tutte le nostre lacrime di rabbia e di rivendicazione! Magari urlando una fede avvolta nella notte dell’anima! Ma una fede in un fondamento, in una presenza, in una amore senza fine!