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Pietà

𝗖𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗩𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 29 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗿𝘁𝗲

Il testo delle Beatitudini nel Vangelo di Matteo è sicuramente quello più presente alla nostra mente, rispetto al brano parallelo dell’Evangelista Luca, eppure sempre capace di suggerirci strade nuove di meditazione. Pensiamo alla grande promessa di Gesù: quando sei povero, avrai fame e sete, quando ti sentirai perseguitato o ti troverai con le lacrime agli occhi, ecco, allora sarai nel cuore di Dio. Ti renderà mite, puro, capace di portare pace a chi ti sta accanto e su questa strada troverai la tua patria. Certamente è una promessa consolante se pensiamo al nostro destino dop la morte, ma Matteo ci annuncia questo non relegandolo solo alla dimensione dell’eternità. Noi oggi siamo beati, perché, anche se non ce ne rendiamo conto, Dio è con noi. E, quando questo non succede, quando ci sentiamo soli e abbandonati anche da Dio, quado la nostra vita appare solo sofferenza e dolore, due strade si aprono di fronte a noi.
La prima è quella della tentazione: ascoltare il nostro cuore abbattuto e rimproverare anche Dio per la sua assenza; l’altra è quella di aprire il nostro sguardo allo Spirito, guardare alla vita che viviamo con gli occhi e con il cuore di Dio. Vi troveremo un amore di cui nessuno di noi sarà mai capace, forse vi troveremo anche il nostro posto.

𝗣𝗶𝗲𝘁à

Questa opera conosciutissima è una scultura che rappresenta Gesù deposto dalla croce, una Pietà, che il giovane Michelangelo scolpì all’età di 21 anni e gli meritò immediatamente una fama imperitura. I pochi critici però gli rimproverarono una Maria rappresentata come troppo giovane, troppo vicina all’età di un Figlio che accoglie tra le sue braccia con la delicatezza di un amore sofferente e straziato. In realtà la scelta di Michelangelo è estremamente azzeccata: Maria ha fatto la sua scelta fin all’inizio, ha detto il suo Sì ed ha così condiviso il piano di Dio: allora il peccato ha perso il suo potere su di lei. Il peccato che deturpa e abbrutisce, che allontana da Dio e avvicina alla realtà della morte. Maria è la veramente “beata”. 

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