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Mosaico dell’abside della Cattedrale di Pisa

𝗖𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗩𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 19 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗿𝘁𝗲


Nuovamente, dopo la Samaritana, la liturgia ci pone di fronte a un lungo brano dal Vangelo di Giovanni, in cui, com’è ovvio, le domande si assommano. Domande esplicite nel brano: il nesso tra peccato e sorte avversa, tra santità e possibilità di fare il bene, tra superbia e idolatria. Tutte tematiche che meriterebbero una trattazione a parte. Decidiamo di soffermarci solo su una questione, in un mondo che anche se non lo sente in profondità, ha un enorme bisogno di luce: Cristo, luce del mondo.

Parole consuete, quasi abituali per chi crede, ma spesso usate con noncuranza e superficialità. Nessuno di noi si ritiene cieco, nessuno di noi crede davvero di aver bisogno di luce, nessuno di noi crede di aver perso l’orientamento, l’orizzonte, la strada. Eppure io prego per cose futili, assolutizzo la banalità del quotidiano, mi sento sperso se vengo privato dei miei riti ordinari. Seguo il dito ma non trovo la luna. Rari ed episodici momenti di illuminazione non bastano a rischiarare la mia vita, e così sarà finchè non aprirò la mente ed il cuore alla luce vera che mi dirà: Vai a lavarti gli occhi, vai nel luogo del tuo mandato, vai là dove potrai finalmente allontanare il fango che ti impedisce vedere. 

𝗠𝗼𝘀𝗮𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗯𝘀𝗶𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝘁𝘁𝗲𝗱𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝘀𝗮

La diocesi di Pisa, nel mosaico absidale della sua cattedrale, contiene un richiamo al Vangelo che stiamo commentando: il libro che il pantocrator tiene in mano è aperto proprio alle parole che indicano Gesù come la luce vera dell’uomo. E se il messaggio è chiarissimo l’immagine contiene in sé anche un’altra rassicurazione: se con la mano sinistra il Signore tiene in mano la parola, con la destra compie il gesto della benedizione alla greca. Le tre dita si levano, ma il pollice si piega verso l’anulare a formare un cerchio: è Dio-Trinità che non si limita ad indicare le tre persone, ma anche la loro unione per la salvezza dell’uomo. Il fatto poi che la mano benedicente sia la destra ha un’ulteriore significato. A partire da un’antica tradizione ebraica, ripresa poi nel Cristianesimo, la destra è la mano con cui Dio distribuisce la misericordia, mentre la sinistra è quella con cui distribuisce la giustizia. Al Signore che, ricco di misericordia, ci dona una storia in cui il Padre, il figlio e lo Spirito sono impegnati per la salvezza dell’uomo, possiamo oggi chiedere soltanto: Dacci oggi la tua luce!

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