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Il Figlio dell’uomo

Commento al Vangelo di Domenica 27 Novembre 


Siamo entrati nel periodo dell’Avvento, quello in cui la Chiesa e anche la società si preparano a ricevere il Natale e la Parola di Dio ci pone di fronte un testo non facilmente spiegabile. Quando arriverà il Signore saremo presi così, a caso? Uno accanto all’altro , ma con un destino opposto? Per quale motivo? Già siamo costretti a subire gli insulti del “destino” durante la nostra vita. A Gesù chiediamo qualcosa di diverso, chiediamo di essere scelti secondo i nostri meriti o le nostre colpe! Ma quali sono i nostri meriti di fronte a Dio? Che cosa possiamo mettere sul piatto della bilancia per dire: “io sono migliore di chi mi sta accanto”? Forse solamente la capacità di chi non si accontenta di essere come tutti, di chi vuole andare oltre le solite cose; forse solamente il desiderio di non lasciarsi solamente vivere, ma di prendersi la responsabilità di ciò che accade a me, e magari anche a chi mi sta accanto. Certo la vita ci impone dei ritmi e degli eventi che sembrano non andare certamente nella direzione voluta dal Signore, ma noi siamo stati salvati. Esiste una direzione della storia che forse non è appariscente, non immediatamente evidente, ma che ci chiama a scelte che solo la fede ci può mostrare.

“Il Signore è venuto! Il Signore viene!”

Il Figlio dell’uomo di Magritte


Questo famosissimo dipinto di Magritte è intitolato “Il figlio dell’uomo”, titolo che unitamente alla presenza della mela conferisce all’immagine una connotazione evidentemente religiosa. Un uomo irriconoscibile: è uno come tanti, uno come tutti. Non si diversifica in nulla, non è un individuo. La mela, il peccato, lo rende oscuro, massa. Nasconde il suo volto e così rimangono di lui solo alcune peculiarità esterne: l’abito, il cappello, il portamento. Ci troviamo a giudicare solo l’esterno della realtà, senza mai scendere nell’intimo del cuore. Solo senza il peccato, una situazione che solamente il Signore rende possibile, potremo riconoscerlo. Riconoscerci, vedendo finalmente il nostro volto. Un’altra interpretazione del dipinto è possibile: di fronte ad una immagine come questa si mette immediatamente in movimento il desiderio di andare oltre, scoprire ciò che ci sta dietro, vedere di più. Noi siamo già certi, ma la realtà del Natale ce lo conferma ulteriormente: dietro la storia appare la Gloria!

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